venerdì 6 aprile 2012

Metamorfosi - Cara Barer

Manca poco e anche quest'anno sarà Pasqua.
In greco e in latino “pascha” proviene dall'aramaico: pasha, che corrisponde all'ebraico pesah, il cui senso generico è “passare oltre”. Il significato effettivo della parola non è del tutto certo ma lo è il fatto che questa è (o dovrebbe essere) la festa liturgica più importante per il cristianesimo.
Faccio poco altro ma almeno mi interrogo sulla questione, mentre guardo i lavoretti che S. e M. hanno portato a casa dall'asilo e le ascolto recitare con dolcezza le brevi poesie imparate a memoria.
La fede, che gran dono.
Smetto subito di chiedermi dov'è finita la mia e visualizzo lei: Cara Barer (Freeport, Texas, 1956);
formata alla Glassell School of Art e all’Art Institute di San Francisco, i suoi lavori sono parte di diverse collezioni permanenti e recentemente sono stati raccolti nel progetto editoriale “The Book's Story”.
E' una fotografa che indaga le suggestioni e lo fa servendosi di vecchi libri, elenchi telefonici e pagine gialle, manuali, mappe, fumetti: carta dimenticata, abbandonata, ammuffita che assieme alla fotografia diventa mezzo creatore per eccellenza.
Metamorfosi, alla fine si tratta di questo. Scusate se è poco.
Cambio di forme ed equilibri nel fluire della materia; imperfezioni che vengono accettate, perdonate, amate; luce che filtra tra le fessure creando nuove trame tra pieni e vuoti.
Ci vedo e condivido un percorso di introspezione che oggi, più di qualsiasi altra cosa, mi fa riflettere su Passione, Morte, Resurrezione.
Mi fa ammettere che non so bene dove ma da qualche parte, nascosta giù in fondo, c'è, ancora la sento, e -nonostante tutto- mi commuovo davanti al suo mistero.
Stanotte è Luna piena...Buona Pasqua anche a voi.











2 commenti:

  1. oltre all'opera cartacea di per sé anche le foto sono parecchio suggestive

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