lunedì 5 novembre 2012

Carta, pieghe, pensieri al convegno del C.D.O.

Si è appena concluso il 30° convegno annuale del Centro Diffusione Origami.
Un'occasione che non potevo perdere visto che quest'anno si è svolto a Vicenza, vista la bella collaborazione nata tra le nostre associazioni, visto che esplorare la passione per la carta e le sue infinite possibilità espressive riempie sempre di meraviglia e gratitudine. Tante persone, tanti incontri, tanti modi di manifestare il proprio essere e sentire che si confrontano, si contaminano, si moltiplicano.





Come sempre, assorbo una dose di energia che fatico a contenere e torno con un bagaglio di idee e di materiale che non so ancora bene come gestire.
Chi mi conosce e mi capisce sa che essere così è tanto bello quanto difficile.
Sa che significa continuamente cercare di organizzare, conciliare, incastrare tutto mentre tutto continua a muoversi, ad evolversi, a trasformarsi.
Per fortuna sto imparando a tradurre le parole, a riconoscere i diagrammi, a decifrare i segni. Quelli che ti trovi davanti nella vita, prima ancora che dentro ad un libro.




Forse è tutto frutto della mia insaziabile immaginazione.
Forse è il talamo che si diverte a giocare con semplici casualità.
Forse è solo un inconfessabile desiderio che mi ostino a non lasciar andare.
Eppure basta poco e la mia luna è di nuovo lì, a fissarmi dritto negli occhi.
A splendere candida ed enorme, nella sua accecante oscurità.
Basta poco, se in quel poco continui a trovare quel tanto che riconosci e ti appartiene.




Ne sono convinta.
Si può amare intensamente, sinceramente, profondamente
anche con la consapevolezza di un sentimento che sopravvive solo qualche istante.
Anche nella solitudine di non sentirsi compresi, né ricambiati.
Anche tra la certezza di sapersi il mezzo di un qualcosa che va oltre, decisamente oltre la propria portata.
Come la carta, mi piego.
Ed ogni piega, per quanto impercettibile, ricorda...

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