lunedì 30 aprile 2012

Il cerchio delle donne - Proposta per la Festa della Mamma

La prima volta che ho letto l'invito ad unirmi al cerchio delle donne, la parte che più mi ha emozionato è stata questa: "Anche le nostre nonne potrebbero raccontarci di cerchi di donne vissuti da loro: nei lunghi e freddi inverni delle campagne, le contadine si riunivano nelle stalle per trascorrere le serate a chiacchierare, sferruzzare, cucire, rammendare e quant'altro".
Mi fa un certo effetto perché va a toccare un preciso vissuto, perché al posto di nonna ci metto mamma e un brivido lungo e sottile mi scorre sotto la pelle.
Dell'infanzia e di una buona fetta della mia vita sono rimasti pochi ricordi: funziono così, ho le mie ragioni. Conservo qualche scena, qualche immagine, qualche profumo, ma soprattutto questi: i racconti di mia madre. Non intendo le storie lette prima della nanna (con 5 figli, 2 suoceri e una casa da gestire era chiedere troppo), parlo di quei fantastici e indimenticabili momenti in cui -senza interrompere ciò che stava facendo- mi spalancava la porta sul suo passato, regalandomi l'incanto di esperienze ed emozioni che mi sono sempre sembrate parte di un altro mondo. E lo erano davvero.
Lì per lì ho lasciato s/correre, fino a quando S. la settimana scorsa porta a casa dall'asilo il libro da leggere insieme nel fine settimana e tutta soddisfatta mi chiede "Mamma, ho scelto questo. Ti piace?"






Si che mi piace, e tanto.
Quindi devo e voglio proprio farlo: si avvicina la Festa della mamma -quest'anno Domenica 13 Maggio- e vorrei proporre una meditazione al cerchio che suona più o meno così: 

Mamme di ieri, di oggi e di domani
Riflessioni sul cambiamento epocale che stiamo vivendo in poche generazioni.

Ne ho già parlato con Ylenia e Valentina, quindi lascio alle loro due scintille il compito di alimentare e propagare la mia...nel frattempo mi concentro sull'idea che da subito è venuta a galla: il tempo di elaborarla e riempirla dei miei significati, poi la pubblicherò col tutorial dove spiego come realizzarla.
A presto!

8 Maggio 2012: eccola, è qui :)

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domenica 29 aprile 2012

Innesti/1 - Incartesimi

Innestare è un progetto attivo che si occupa di innestare l’immaginario nelle fenditure del reale con l’intenzione di stimolare meraviglia e innescare altra immaginazione in chi osserva.
Si tratta di interventi volatili a corta conservazione, documentati attraverso la fotografia che si trasforma in indizio, e poi lasciati al loro naturale “ciclo vitale”.

Dico la verità, c'ho messo un pò a capirne il senso, il fascino, le potenzialità.
Poi d'improvviso, grazie all'ultimo innesto di stima, l'illuminazione.
Impossibile resistere, quindi oggi ho aperto anch'io la mia stagione:

28 Aprile 2012 ore 17.30 - Parco Palladio
Postazione 1: Sull'olivo (un pò scontata)


28 Aprile 2012 ore 17.45 - Parco Palladio
Postazione 2: Sulla panchina (troppo pericolosa)


28 Aprile 2012 ore 18.00 - Parco Palladio
Postazione 3: Sul capitello 
(molto interessante: a maggio tanti del quartiere si ritrovano qui davanti per recitare il rosario)


Naturalmente la 3 è rimasta quella definitiva.  
Se resisterà un paio di giorni, sono certa che l'innesto -almeno in loco- porterà i suoi frutti... 

I N N E S T A R E è nato da Cevì ma vuole diventare anche tuo: invia le foto dei tuoi innesti a innestare@gmail.com

giovedì 26 aprile 2012

I miei Gioielli (...di carta, ma non solo)

Il cerchio delle donne ha poco più di due settimane ed io ne assorbo già la forza...occorre saper decifrare i segni naturalmente, ma sono ben allenata.
Il nuovo invito tocca un punto dolente: quello tra la mia anima e il mio corpo è un rapporto complicato, un equilibrio che raggiungo solo a sprazzi mentre da sempre la bilancia pende in maniera evidente da una parte. Se da un lato i vantaggi ci sono e me li tengo stretti, dall'altro so che addentrarsi, cercare, scavare dentro se stessi comporta in me l'elevato rischio di esaltare la sacralità dell'anima a scapito di quella del corpo: un corpo che ha esigenze, ritmi, linguaggi altrettanto unici e speciali che invece io -più o meno consapevolmente- rispetto poco, spesso trascuro.
Prendi loro ad esempio, i miei bijoux con carta Tassotti che con tanto entusiasmo ho creato qualche anno fa, in attesa dell'arrivo di M.: li ho pensati, progettati, realizzati, regalati, proposti, esposti, venduti...eppure, per assurdo, non li ho quasi mai indossati.
A parte lo scarso spirito auto-promozionale, si aggiunge un mix di pigrizia, noncuranza e distrazione che davvero è ora di superare. Allora lo faccio, eleggo loro a rappresentare questo ennesimo cambio di pelle e testimoniare la volontà di onorare i miei tesori. Ve li presento: questi -anche se ormai datati- sono alcuni dei miei primi gioielli di carta.







Se qualcuno volesse cimentarsi, la tecnica è semplice. 
Ora mi manca il tempo, ma -se vi interessa- preparerò un tutorial per mostrarvela.






"Ogni stimolo che illumina il nostro percorso verso le bellezze di cui siamo fatte, è sacro. Ogni parola che ci accompagna è preziosa."
Domani C. compie 42 anni. Usciremo a cena in un nuovo locale, noi due soli, e sarà una serata importante per tante ragioni. E' un pò che l'organizzo, ma grazie al cerchio ora mi sto preparando in modo diverso ;-), quindi promesso, porterò tutto con me, anche loro.
Li rimetto in gioco per giocare con la mia femminilità, per adornare il mio corpo come faceva Mirabai, per valorizzarlo per quello che è: un oceano ricco di tesori nascosti...




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martedì 24 aprile 2012

Appropriarsi - Chris Gilmour

Mi sto rendendo conto che in tutti questi anni passati a manipolare e creare con la carta, per certi versi ho sempre sottovalutato suo fratello maggiore, il cartone, materiale che può davvero offrire spazio a svariate sperimentazioni e dare vita a creazioni spettacolari.

Lo ha capito benissimo Chris Gilmour: nato a Stockport nel 1973 ma italiano d'adozione (vive e lavora a Udine), è uno dei più originali e affermati artisti inglesi dell’ultima generazione, uno scultore che si misura con un solo materiale, il cartone appunto (ora usa quello classico e a buon mercato degli imballaggi) e con la sola aggiunta di colla lo plasma, lo modella, lo trasforma per riprodurre a grandezza naturale oggetti d’epoca che sono rimasti dei simboli nell'immaginario collettivo.
Scultura, certo. E di un realismo che impone una profonda ricerca, conoscenza e padronanza tecnica.

Osservare le sue opere mi sorprende, mi diverte, mi stimola.
Penso ai calcoli di statica che deve fare per riuscire a tenerle in piedi senza altri sostegni, penso al tempo che deve dedicare a smontare, analizzare, capire l'oggetto prima di riprodurlo, penso a quanto ne deve sapere sulle proprietà e le caratteristiche di questo materiale.
E alla fine penso che quella che mi indica sia l'unica strada per appropriarsi veramente di qualcosa.
Per conoscerla, rispettarla, amarla. Per riuscire a farla tua e poi lasciarla andare...

















sabato 21 aprile 2012

Riciclo creativo: Azioni del buon senso per la Giornata mondiale della terra

Domenica 22 Aprile è l' International Earth Day 2012, nella versione italiana la Giornata mondiale della terra (visitate questo link, e leggete l'articolo, utile per capire in cosa consiste e perché bisognerebbe sostenere con forza questa iniziativa!). Un pretesto per condurre un grande esperimento collettivo: innescare un comportamento virtuoso per ridurre la nostra impronta ambientale e provare a porre le basi per un modo di stare al mondo che preveda attenzione, sensibilità, reciprocità.



Accetto l'invito e aderisco al tema della giornata: le Azioni del Buon Senso, quelle che ognuno di noi può compiere quotidianamente per dimostrare il proprio amore per la Natura e per il Pianeta che lo ospita. Penso a cosa posso fare nel concreto, a che azioni mi sento veramente in grado di portare avanti e senza ombra di dubbio mi affido a lei, alla carta: questo materiale così nobile, versatile, un meraviglioso mandala del ciclo della vita.
Mi guardo intorno e da un paio di giorni, dopo averne come al solito divorato il contenuto, gira in cucina una simpatica cassettina per l'insalata: bel design, un buon cartone resistente, funzionale e già pronta per mille nuovi usi.
Mi metto a ravanare nei miei scatoloni zeppi di ritagli e scelgo un'allegra carta Coccinelle,




poi, come spesso accade, un mix di cartonnage e découpage ed ecco il risultato:




...buona fortuna Madre Terra...

martedì 17 aprile 2012

Creare una scatolina da rotoli di scotch - Tutorial

Eccomi, come promesso nell'ultimo post mi tuffo anch'io nel mondo dei tutorial e parto col primo di quella che mi auguro sia una lunga serie di appuntamenti con cui partecipo e porto il mio contributo al cerchio delle donne. Punto in alto e spero di raggiungere almeno tre obiettivi: 
- creare qualcosa di utile, che ovviamente nasca dalla carta
sensibilizzare il più possibile sul tema del riciclo dei materiali
- fornire spiegazioni semplici e alla portata di tutti




"Mamma, è finito...": dovevo immaginarlo che l'ispirazione me l'avrebbero regalata loro.
Le mie bimbe consumano km di scotch, per mille usi diversi, e io mi trovo tra le mani anelli di un bel cartone robusto che non riesco proprio a buttare e, di nascosto ;-), metto da parte.
Oggi lo guardo, osservo la sua forma e capisco che non può che essere lui il protagonista di questo primo incontro. Tra l'altro, lo capirete presto, io adoro le scatole. Le trovo utili, belle, significative.
Anche se ne ho la casa piena di tutti i tipi e di tutte le misure, non mi bastano mai.

Cosa occorre
Anello di cartone di un rotolo di scotch da imballaggio (diametro 8 cm e h 5 cm)
Anello di cartone di un rotolo di scotch grande (diametro 8 cm e h 2,5 cm)
Cartoncino di riciclo (es. da scatole di pasta)
Matita, riga e squadra
Carta decorativa
Forbice, taglierino, piano di taglio
Colla vinilica, pennello, vecchi giornali
Scotch trasparente

Come si fa
1) Prendere gli anelli e sul cartoncino disegnare e poi ritagliare due cerchi per formare la base della scatola e del coperchio (se il cartoncino è troppo sottile -vedi il mio caso- ritagliarne 4 e unirli tra loro 2 a 2 ai lati con lo scotch trasparente).
2) Sempre sul cartoncino, disegnare e ritagliare una striscia di 23,5 cm x 3 cm che servirà per formare la battuta del coperchio.



2) Inserire le basi ottenute nei rispettivi anelli e fissarle ai lati con lo scotch.



3) Sulla carta decorativa scelta, disegnare e ritagliare le seguenti sagome:
    1 rettangolo 27 cm x 7 cm (fascia esterna scatola)
    1 rettangolo 25 cm x 5 cm (fascia interna scatola)
    2 cerchi  da 7,5 cm diametro (fondo esterno e interno scatola)
    1 cerchio  da 10 cm diametro (fondo esterno coperchio)
    1 rettangolo 27 cm x 3,5 cm (fascia esterna coperchio)
    1 cerchio  da 7,5 cm diametro (fondo interno coperchio)
    1 rettangolo 23,5 cm x 4,5 cm (fascia battuta coperchio)

4)  COPERCHIO: rivestire la battuta con l'apposita fascia (coprirà tutto un lato e metà dell'altro)




5) Incollare il cerchio da 10 cm di diametro all'esterno del coperchio ed eseguire dei tagli ogni 1 cm circa lungo tutta la circonferenza, ripiegando poi uno ad uno i quadratini ottenuti lungo il bordo / incollare prima la fascia esterna (tenendosi a 1 mm dal bordo superiore) e poi il fondo interno del coperchio / fissare infine la battuta all'interno del coperchio con della colla non diluita (aiutandosi con delle mollette da bucato)




6) SCATOLA: incollare la fascia esterna della scatola / eseguire i tagli lungo la circonferenza prima sul fondo e poi sulla parte superiore, tenendosi a qualche mm dal bordo.
Incollare il fondo esterno, poi il fondo interno e infine tutta la fascia interna.




Prima di terminare ci tengo a dire che, come immaginavo, non sono certo l'unica ad averci pensato e infatti navigando un pò, grazie a quest'idea ho avuto il piacere di conoscere e contattare Silvia Raga: tra i suoi bei giochi di carta, potete andare ad ammirare la sua versione per realizzare un romantico portamatite in stile shabby.
Ecco invece il mio risultato...come vedete qui in casa ce la stiamo contendendo per mille usi diversi.




Ok, finito...è questo il frutto della mia meditazione. 
Il risveglio della natura lo sto affrontando così: mettendo insieme i pezzi di quest'ultimo incredibile anno, rivestendolo dei tanti fiori che ho raccolto -primi fra tutti quelli tra le rovine-, conservandone i segreti dentro un cerchio, dove ogni inizio prevede una fine e da ogni fine parte un nuovo inizio...

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giovedì 12 aprile 2012

Io nel cerchio

Come tante altre volte, ho agito d'istinto. Ho visto la foto, ho letto il post di Ylenia e mi sono sentita subito coinvolta, chiamata a rispondere, a diventare parte, a con-dividere. 
"Ci sto". Ripenso a come mi sono sentita l'ultima volta che qualcuno me l'ha scritto, al perché poi le cose sono andate diversamente, a quanto è difficile quando il mondo -il tuo mondo- non ti stupisce.




Nell'Universo tutto ha uno sviluppo circolare: l'orbita delle galassie, dei pianeti intorno al loro sole, dell'elettrone intorno al suo nucleo.
Il cerchio rimane il più antico simbolo sacro. Un simbolo di unità, armonia, perfezione, che rammenta il nostro contatto col divino, col trascendentale, con la forza creatrice dalla vita.
Il cerchio non ha inizio né fine, il suo punto finale in realtà continua e produce un nuovo inizio...perciò va bene, ho capito, è ora di smettere di aspettare e dare inizio alla mia Primavera.
C'ho pensato bene, prendo fiato e lo confermo: Ci sto, promesso.
Afferro queste mani, mi unisco a questo cerchio, farò il possibile per farlo crescere.
Come prima cosa, esco dal semi-anonimato e con la nuova pagina Su di me spero di presentarmi come si deve. E poi dichiaro il mio impegno: la volontà, ad ogni ritrovo, di preparare un tutorial o simile per creare con le nostre mani -e con la carta, naturalmente :-)- qualcosa che ispiri e richiami lo spunto scelto. Sto già lavorando al primo...to be continued

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martedì 10 aprile 2012

Dettagli - Calvin Nicholls

Appoggio lo sguardo su uno qualsiasi dei suoi lavori e rimango ogni volta sbalordita.
Calvin Nicholls studia graphic design al Sheridan College di Oakville, Ontario. Dopo la laurea trascorre il primo anno in un'agenzia di pubblicità, poi nel 1981 apre uno studio di progettazione freelance nel nord di Toronto e nel 1984 inizia ad usare la carta come mezzo dominante per i suoi progetti di design. 
Da allora -e son passati più di trent'anni!- continua ad affinare la sua forma d'arte creando con la carta pezzi incredibilmente realistici che portano in vita straordinarie creature selvatiche come colibrì, scoiattoli, zebre e leoni, rane, furetti,...

Fogli di carta, matita, forbici, un bisturi affilato, un po 'di colla.
Non serve altro, se non ciò che conta di più...se non una pazienza, una determinazione, una precisione che non riesco nemmeno a definire e quantificare.
E non basta ancora, perché qui c'è anche conoscenza, poesia, amore.
Un bianco su bianco svelato da luce e ombra magistralmente integrate e regolate;
una miscela di profonde passioni coltivate con autenticità e rispetto;
una cura a impercettibili dettagli da ammirare in tutta la loro stupefacente magia.












Non bastasse:



venerdì 6 aprile 2012

Metamorfosi - Cara Barer

Manca poco e anche quest'anno sarà Pasqua.
In greco e in latino “pascha” proviene dall'aramaico: pasha, che corrisponde all'ebraico pesah, il cui senso generico è “passare oltre”. Il significato effettivo della parola non è del tutto certo ma lo è il fatto che questa è (o dovrebbe essere) la festa liturgica più importante per il cristianesimo.
Faccio poco altro ma almeno mi interrogo sulla questione, mentre guardo i lavoretti che S. e M. hanno portato a casa dall'asilo e le ascolto recitare con dolcezza le brevi poesie imparate a memoria.
La fede, che gran dono.
Smetto subito di chiedermi dov'è finita la mia e visualizzo lei: Cara Barer (Freeport, Texas, 1956);
formata alla Glassell School of Art e all’Art Institute di San Francisco, i suoi lavori sono parte di diverse collezioni permanenti e recentemente sono stati raccolti nel progetto editoriale “The Book's Story”.
E' una fotografa che indaga le suggestioni e lo fa servendosi di vecchi libri, elenchi telefonici e pagine gialle, manuali, mappe, fumetti: carta dimenticata, abbandonata, ammuffita che assieme alla fotografia diventa mezzo creatore per eccellenza.
Metamorfosi, alla fine si tratta di questo. Scusate se è poco.
Cambio di forme ed equilibri nel fluire della materia; imperfezioni che vengono accettate, perdonate, amate; luce che filtra tra le fessure creando nuove trame tra pieni e vuoti.
Ci vedo e condivido un percorso di introspezione che oggi, più di qualsiasi altra cosa, mi fa riflettere su Passione, Morte, Resurrezione.
Mi fa ammettere che non so bene dove ma da qualche parte, nascosta giù in fondo, c'è, ancora la sento, e -nonostante tutto- mi commuovo davanti al suo mistero.
Stanotte è Luna piena...Buona Pasqua anche a voi.











mercoledì 4 aprile 2012

A Casa - Scambio riuscito



Il Kusudama era in viaggio da metà Marzo e avevo quasi perso le speranze: 18 giorni da qui a Barcellona erano troppi anche per un pacchetto postale.
Invece eccolo lì, ancora un pò timido e frastornato ma completamente a suo agio nelLa Casa di Carta che lo aspettava per accoglierlo tra spazi e mani amiche.
Che bella sensazione...così piacevole che ci riprovo.
E nuovo scambio sia: rimetto ufficialmente in gioco l'ultimo dei tre, che tra un impegno e l'altro sta ancora prendendo vita.
Confesso: ho già in mente una possibile destinazione :)...vi saprò dire.

lunedì 2 aprile 2012

Feste di compleanno

M. sta per compiere 4 anni ed io, a fine anno, 40.
Un solo zero in più, in fondo; un piccolo cerchio che contiene una vita, la mia, e mi pone più o meno qui, nel mezzo.
Sono la più piccola di 5 figli, cresciuta con una famiglia grande, tra un sentire grande, in una casa grande dalle porte sempre aperte perciò credetemi, so bene cosa significa festeggiare: me lo hanno insegnato, ho sempre amato farlo e se anche adesso non ne ho più bisogno, sento il compito di trasmetterlo a mia volta e di far sentire loro quanto sono importanti.
Mi guarda coi suoi occhioni grandi, scurissimi: "Mamma, ma quando arriva il mio di compleanno?".
E' dalla festa di S. che me lo chiede: so che non è facile essere la sorella minore, tanto quanto so che proprio per questo voglio organizzarle qualcosa di speciale e -una volta tanto- tutto, solo, per lei.
Mi serviva un input per partire...ed eccolo: Ylenia, lo stesso giorno, festeggia il primo compleanno del suo cucciolo e ha pensato di chiedere consiglio a me :) per dei biglietti d'invito/ringraziamento origami e delle decorazioni da mettere in casa e sul terrazzo, che sappiano di Primavera. "Vorrei ci fosse aria di festa ma non mi piacciono gli striscioni & co che si comprano in queste occasioni". Empatia, come sempre.
Per quanto riguarda gli inviti/ringraziamenti, una bella idea che consiglio per il suo ometto è il "biglietto camicia" e in questo video di Lety è spiegato in modo semplice e chiaro come realizzarlo.
Per la casa invece, dopo aver rispolverato decine di link tra i miei Preferiti, ho scelto una decorazione economica ma d'effetto da realizzare con la carta velina o, come nel mio caso, con i tovaglioli di carta.

Questa è la versione grande con i tovaglioli interi
da appendere alla parete, al soffitto (unendone 2 a pompon) o da appoggiare sui tavoli




Queste invece le versioni media e mini (tovaglioli più piccoli o quarto di tovagliolo)
per formare festoni o cesti di fiori




Tutorial: sono tentata, ma aspetto di avere qualcosa di nuovo e diverso da proporre.
Sarà che basta navigare un pò e trovi di tutto, se poi impari a navigare meglio lo trovi pure fatto bene: in dana-made-it, ad esempio, ci sono chiare spiegazioni su come realizzarli. Ne esistono tante altre, ma queste aggiungono il tocco in più che per me fa la differenza, quella nota di colore lì al centro, che abbinata nel modo giusto dona freschezza, serenità, allegria e al tempo stesso il giusto stile.
Voglio farle una stanza piena di fiori.
M. come si vede ha scelto i tovaglioli rosa, fucsia, viola e gialli (basterà cambiare i colori per rendere l'atmosfera più adatta ai maschietti).
Mi gira intorno con aria disinteressata mentre piego, taglio, apro i petali con delicatezza...non me lo dimostra, ma so quanto è emozionata. Alla fine si ferma, li accarezza piano e -sorpresa- sorride in quel suo modo unico, irresistibile.
La stringo forte e spero che lo senta, tutto questo amore.




Si, sono le piccole cose che fanno la differenza e che possono davvero cambiare e colorare il mondo.
Il nostro, almeno. Ed è già tanto.
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